Collezione: SKFK | Moda ecosostenibile

SKFK Marchio di moda creativo e sostenibile, certificato GOTS e Fairtrade® in  costante ricerca a pratiche e processi produttivi innovativi, in grado di ridurre l’impatto ambientale: per creare un impatto positivo e prenderci tutti cura del pianeta.

Abbigliamento Donna

GOTS Cotone organico certificato sostenibile

Certificazione

GOTS

Global Organic Textile Standard certifica l'origine biologica delle fibre, con processi di produzione meno inquinanti

Fairtrade Marchio etico internazionale, certifica prodotti provenienti dal commercio equo solidale

Certificazione

Fairtrade

Marchio etico internazionale, certifica prodotti provenienti dal commercio equo solidale, all'insegna della sostenibilità e dei diritti umani

SKFK brand di moda creativo e sostenibile

SKFK è un marchio di moda basco, con oltre 20 anni di esperienza, creativo e sostenibile: dal 1999 a oggi si è reinventato e ha trasformato il suo modo di produrre senza perdere la propria identità. È certificato GOTS (2015) e Fairtrade® (2016).

Tutta l’attività aziendale è direttamente focalizzata sulla sostenibilità, credono sia necessario creare un impatto positivo e prenderci tutti cura del pianeta. SKFK sa che il cambiamento è fattibile e vogliono guidare il movimento, unendosi alla rivoluzione e costruendo una comunità di brand e consumatori consapevoli.

Da Skunkfunk (1999) a SKFK, l'industria della moda si è estremamente evoluta. Dietro lo scenario idilliaco che mostra, resta nascosta una realtà poco glamour.

Per produrre una sola maglietta di cotone sono necessari 1700 litri di acqua. Il 20% dell’inquinamento industriale nell’acqua dolce è legato al trattamento e alla tintura dei tessuti.

Una persona acquista in media il 60% di vestiti in più rispetto a 15 anni fa, e li butta via nella metà del tempo. Il 62% di questi indumenti sono realizzati con materiali sintetici come il poliestere, che impiega più di 100 anni per decomporsi.

Ma gli abiti che non vogliamo più?

Dal 2000, la produzione globale è raddoppiata e ha raggiunto i 100 miliardi di vestiti all’anno. Di questa quantità, il 67% viene incenerito o messo in discarica, fonte di inquinamento del suolo e dell'aria. Questo dato è terribile: dobbiamo pensare a cosa possiamo fare e come possiamo unire moda e sostenibilità.

Cosa possiamo fare per fronteggiare queste cifre innegabili? Come possiamo unire moda e sostenibilità? Dal 2003 SKFK ha sottoscritto un impegno alla sostenibilità e trasparenza aziendale.

Impatto dell’abbigliamento sull’ambiente

La moda è la seconda industria più inquinante al mondo, con terribili conseguenze sull'ambiente e sul cambiamento climatico. Non solo inquina acqua e terreno, finisce con tutte le risorse naturali (acqua, foreste, combustibili fossili...), ma genera anche un enorme squilibrio sociale, con salari e condizioni invivibili.

Oltre il 90% dei gas serra vengono emessi all'inizio del ciclo produttivo. Da notare che da questo calcolo è esclusa la fase di cura degli indumenti, tenendo presente che anche il consumo energetico di questo genera emissioni.

Anche se queste cifre sono tremende, dobbiamo prestare attenzione alle fasi successive. Scegliere le fibre giuste è fondamentale per prendersi cura dei nostri capi e facilitare i processi di riciclo.

In assenza giuridica o formale di un nome di moda etica, sono molti i brand che parlano di sostenibilità, di biologico, equo, non sempre attuando delle vere e proprie azioni e prese di posizione, generando confusione tra i consumatori con l’ormai noto greenwashing.

Ecco perché SKFK è un brand chiaro e trasparente e condivide i dati ottenuti attraverso tutta la filiera di produzione.

Gli standard SKFK

Fino a 2/3 dell’impatto sostenibile della moda avviene nella fase della scelta delle materie prime, ovvero prima che gli abiti siano effettivamente realizzati. La selezione delle fibre influisce anche sul modo in cui il capo verrà lavato e, potenzialmente, come un giorno verrà riciclato: entrambi fattori importanti da considerare quando si tratta dell'impatto ambientale. Ecco perché SKFK si basa su classificazioni diverse impostate combinando l’impatto sociale e quello ambientale. Degli standard che considerano la questione degli impatti ambientali a 360°, prendendo in considerazione l’apporto di acqua, l’apporto di energia, l’uso del territorio, l’ecotossicità, le emissioni di gas serra, la tossicità umana, la disponibilità e il prezzo. Viene presa in esame anche le conseguenze della cura dei capi, come per esempio la perdita di microfibra.

Le migliori fibre e materiali per capi di alta qualità

Scegliere le fibre giuste può predeterminare il ciclo di vita dei capi. Tuttavia, le materie prime più comunemente utilizzate nell'industria tessile sono per il 62% sintetiche e per il 24% cotone tradizionale, materie che hanno un notevole impatto sull'ambiente.

Per questo motivo, uno dei maggiori impegni di SKFK è quello di dare priorità alle fibre a basso impatto secondo gli standard del loro marchio.

In un miglioramento continuo: lavorano con la ONG Textile Exchange per monitorare i loro progressi in questo settore: dal 2012 al 2018 sono passati dal 24% delle fibre classificate a basso impatto al 63%. Il cotone biologico è la fibra più utilizzata nelle loro collezioni. 

Prezzo giusto: acquistano cotone biologico dai produttori con un aumento del 13,4% rispetto al prezzo minimo di sostegno.

Il cotone biologico

Il cotone biologico è migliore per l'ambiente e per le persone rispetto al cotone convenzionale.

Tra i vantaggi ambientali ci sono:

  • La riduzione del fabbisogno agricolo, stop ai fertilizzanti chimici, pesticidi e gestione dei macchinari.
  • Acidificazione della terra e dell'acqua, con riduzione delle emissioni di fertilizzanti e la riduzione dei depositi di azoto e fosforo nell’acqua, che portano ad un aumento delle misure di protezione del suolo nell’agricoltura biologica riducendo al minimo l’erosione.
  • Consumo d'acqua - riduzione del consumo di acqua facendo meno affidamento sui sistemi di irrigazione.
  • Uso dell'energia - risparmi grazie alla minore produzione di fertilizzanti industriali.

Questi sono solo alcuni vantaggi, ma ce ne sono molti altri. per esempio, con il cotone biologico non si utilizzano semi OGM (geneticamente modificati) o sostanze chimiche tossiche.

Fairtrade®

Solo l'1% del cotone utilizzato nell'industria della moda è organico. SKFK è lieto di far parte di quella percentuale.

Nel 2015 hanno deciso di unirsi alla Chetco Coalition, impegnandosi ad acquistare cotone biologico con un anno di anticipo a Chetna, un collettivo di piccoli produttori di Odisha, Maharashtra e Telangana in India. L’obiettivo è aiutare i piccoli produttori a passare dall’agricoltura convenzionale a quella biologica, un percorso complicato poiché oltre il 50% degli agricoltori finisce per arrendersi.

Vantaggi sociali

Grazie a questa alleanza, SKFK ha ottenuto la certificazione Fairtrade®, garantendo rapporti commerciali equi e vantaggi per tutti gli agenti della filiera.

Il cotone Fairtrade® è un modo di condurre affari in cui tutti i membri della catena vengono pagati equamente. Agli agricoltori viene quindi garantito un prezzo di acquisto del cotone stabile, superiore a quello fissato dal mercato. La certificazione Fairtrade dà loro anche un sussidio per lo sviluppo di progetti comunitari.

Assumendosi maggiori rischi nei loro acquisti per avere un impatto reale e diretto, l’azienda spagnola ottiene allo stesso tempo la totale tracciabilità lungo l’intera catena del valore coinvolta nell’acquisto del cotone e riduce la pressione sulla comunità agricola.

La viscosa non è amica della natura

La viscosa è apparsa agli occhi dei consumatori come un’opzione ecologica e sostenibile, ma la realtà è ben diversa [a riguardo guarda la puntata di Junk - Armadi pieni ep. 6 | Veneto].

Conseguenze ambientali

La produzione della viscosa contribuisce al rapido depauperamento delle risorse forestali: ogni anno 150 milioni di alberi provenienti da foreste primarie vengono utilizzati per produrre tessuti cellulosici (viscosa o rayon); di tale quantità, solo il 30% è legno, mentre il resto 70% della polpa viene smaltito.

Impatto sociale

Il processo di produzione della viscosa dipende da prodotti chimici tossici (solfuro di carbonio, idrossido di sodio e acido solforico), che finiscono per essere scaricati nei fiumi. I lavoratori delle fabbriche e la popolazione locale subiscono le conseguenze di queste fuoriuscite.

L'alternativa alla viscosa convenzionale

SKFK utilizza Tencel (Lyocell/Modal) e la viscosa EcoVero, prodotti da LenzingTM: la soda caustica viene sostituita da un componente organico non tossico e il 99% del solvente e dell'acqua vengono recuperati e riutilizzati.

Il legno proviene da foreste gestite in modo sostenibile (certificazioni FSC® o PEFC®) e gli impatti sulle emissioni e sull'acqua sono ridotti del 50% rispetto alla viscosa convenzionale.

Utilizzando queste fibre si riduce l’impatto negativo, senza perdere la fluidità del tessuto e ottenendo capi di una qualità favolosa.

Come producono i loro capi

Il processo di tintura ha un impatto inquinante elevato; tuttavia, SKFK garantisce che le fibre utilizzate sono classificate a basso impatto e che i processi di produzione siano meno inquinanti rispetto a quelli convenzionali (GOTS). 

La certificazione GOTS (Global Organic Textile Standard) significa che le fibre sono biologiche, i processi di produzione sono meno inquinanti e le condizioni di lavoro rispondano a quelle internazionali 

La produzione è una delle fasi della filiera che ha maggiore impatto sull'ambiente. Ecco perché è importante trovare soluzioni ai problemi che si affrontano durante le fasi della produzione.

Norme

Ogni anno un'organizzazione indipendente monitora gli stabilimenti di produzione. Nel 2013 SKFK è diventato il primo marchio certificato GOTS in Spagna e, nel 2017, il primo marchio certificato Fairtrade.

Come vengono tinti i capi SKFK

Nei processi di produzione standard, dopo la tessitura/lavorazione a maglia, il tessuto viene lavato e le sostanze chimiche vengono rilasciate nelle acque reflue, per poi raggiungere l'ambiente naturale se l'acqua non viene trattata. Le fasi successive (candeggio, tintura, stampa, finissaggio) trasformano l'aspetto, il colore e le proprietà del tessuto attraverso trattamenti chimici o meccanici, con impatti sull'ambiente e sulla salute.

Il processo di tintura non solo consuma enormi quantità di acqua ed energia, ma rilascia anche sostanze chimiche presenti nei pigmenti. 

SKFK è molto attenta a questa fase e testa regolarmente i propri prodotti per garantire che non contengano sostanze pericolose.

La priorità viene data ai materiali certificati OEKO-TEX 100®, che certificano l'assenza di sostanze dannose secondo i criteri standard.

SKFK non produce rifiuti con il proprio design

Nell'industria della moda oltre il 20% della bobina del tessuto viene gettata via. L’obiettivo del marchio SKFK è creare abiti che utilizzano tutta l'altezza del tessuto, producendo letteralmente zero rifiuti.

Zero Waste si basa su una progettazione intelligente, un metodo con il quale non vengono nemmeno prodotti rifiuti e dove la bobina del tessuto venga utilizzata interamente. Imparare, progettare e produrre in modo etico: collegano la sostenibilità e la riduzione degli sprechi con la formazione, la ricerca e la condivisione. Si riduce così la loro impronta di carbonio e creano una comunità consapevole di marchi e clienti. Saper applicare tecniche zero rifiuti è un enorme vantaggio non solo per il processo creativo del designer, ma anche per la libertà di adattarsi alle diverse forme del corpo.

Non è dove, ma come

Il «made in» riguarda solo l'ultima fase della produzione. Il capo ha origine nel paese in cui vengono effettuate le fasi successive al taglio dei tessuti. Pertanto, tutte le fasi che precedono la sartoria potrebbero essere state svolte all'estero.

Il cotone viene coltivato principalmente in Cina e India, mentre solo l’1% del raccolto mondiale è europeo.

L’importante non è dove, ma come: rispettare le persone e la madre terra.

Per questo, SKFK ha deciso di collaborare con partner locali in base a ciascuna materia prima (acquistando il cotone biologico Fairtrade® e GOTS in India, ad esempio) per ridurre l'impatto del trasporto e degli imballaggi intermedi. Tra ogni fase della produzione dell’abbigliamento, sostiene una catena del valore locale in modo che siano le stesse comunità a poter godere dei benefici economici derivanti dalla trasformazione delle risorse naturali nel prodotto finito.

Capi progettati in Europa, nei Paesi Baschi

SKFK è diventato un modello di trasformazione: sono passati da un marchio di moda convenzionale a uno sostenibile. Tuttavia, alcune cose non cambiano. Il loro team di designer interno lavora nei Paesi Baschi e continuano a creare e sviluppare i loro capi nei nostri uffici.

Carbon neutral

La neutralità del carbonio viene raggiunta quando le emissioni generate sono le stesse di quelle che vengono compensate: è il “risparmiare le emissioni”, conosciuto anche come zero carbon footprint, compensare le emissioni che vengono generate, direttamente o indirettamente; dal 2018 SKFK è carbon neutral nel primo ambito (emissioni dirette) e secondo (prestazione energetica).

Come vengono trasportati i loro abiti

Per quasi 3 decenni, il circuito dell’industria tessile si è trasformato e si è globalizzato. L'abbigliamento sul mercato europeo è ormai prodotto principalmente in Asia e Africa, a ritmi frenetici e in molteplici collezioni. Il trasporto di tutti questi prodotti genera anche numerosi imballaggi intermedi: ogni capo è confezionato singolarmente. SKFK trasporta il 100% della sua produzione via mare. Inoltre, per ridurre l'uso della plastica, utilizza sacchetti di plastica biodegradabili di origine biologica, carta riciclata e carta proveniente da fonti sostenibili, riutilizza le scatole di spedizione e ha adottato il servizio Repack®, un pacchetto riutilizzabile e rispedibile progettato per consumare meno risorse. La mission è però quella di ridurre l’imballaggio singolo: ogni capo SKFK è confezionato singolarmente per proteggerlo dall'umidità, dallo sporco e dall'attrito dall'impianto di finitura ai negozi: sempre innovativi, stanno cercando soluzioni pratiche a questo problema, così come in passato hanno sostituito la plastica con la bioplastica.

Utilizzano energia rinnovabile al 100%

La sede centrale e tutti i negozi in Spagna e Francia utilizzano energia rinnovabile al 100% (la Cooperative Goiener nei Paesi Baschi). Goiener è un progetto collaborativo per generare e consumare energia rinnovabile, il cui scopo è quello di aumentare la consapevolezza sull’uso dell’energia e promuovere una prestazione energetica consapevole e sostenibile.

Fondazione Berrizan

Nel 2019 hanno inaugurato la Berrizan Foundation, per preservare e ripiantare le foreste native nei Paesi Baschi, dove gli alberi di pino ed eucalipto stanno causando gravi problemi.

Fermi nel proprio credo di compensare le emissioni che generiamo come individui e come parte di un marchio, con queste azioni, il cambiamento che propongono è reale e dimostrano che è possibile avere un impatto positivo.

CHAN/GE è il loro motto: dobbiamo tutti contribuire a renderlo reale.

 

Fonte: www.skfk.eu