Economia circolare e sostenibilità ambientale

L’Overconsumption, ovvero del consumo eccessivo e continuo di prodotti, potrebbe non essere un problema, se non fosse per il fatto che si continuano a consumare continuamente risorse a disposizione, lasciando in cambio solo rifiuti.

Esistono soluzioni a questo problema?  Il primo vantaggio dell'economia circolare è proprio quello di tutelare l'ambiente, riducendo i rifiuti e, in generale, i danni ambientali. Vediamo passo dopo passo perché.

Le risorse sono finite

Il classico modello produttivo prevede l’utilizzo di risorse, la loro lavorazione, l’uso e poi… fine: ciò che è stato già prodotto viene buttato.

Questo modello si definisce economia lineare: Prendo, Uso, Butto.

Ha due conseguenze importanti: 

  • l’accumulo di rifiuti, discariche e quindi inquinamento nella maggior parte dei casi (ovvero se questi rifiuti non vengono o non possono essere utilizzati per produrre energia)
  • che le risorse sul nostro pianeta sono FINITE!
overshoot day diviso per nazioni

L'Overshoot day diviso per nazioni
Fonte: Global Footprint Network 2024, www.overshootday.org

Hai mai sentito parlare dell’overshoot day?

Da un po’ di anni se ne sta parlando più apertamente. L’overshoot day è il giorno in cui si calcola che siano state consumate globalmente più risorse di quante la Terra sia in grado di produrne.

Un po’ come se facessimo la spesa per l’intera settimana, ma ci trovassimo già a metà senza cibo da mangiare… anzi no, è peggio, decisamente peggio!

Dall'inizio degli anni '70, l'umanità è in deficit ecologico, secondo un rapporto basato sui dati dell’Organizzazione delle Nazioni Unite. Il primo "Earth Overshoot Day" globale è caduto il 25 dicembre 1971. Di lì in poi, la data viene anticipata gradualmente ogni anno: il 30 ottobre nel 1987, al 26 settembre nel 1999, al 27 agosto nel 2005, fino ad arrivare ad oggi, 2024, che verrà ‘celebrato’ il 1° agosto!

earth overshoot day dal 1971 a oggi

Grafico che mostra dal primo Earth Overshoot day registrato nel 1971 a oggi (Fonte: https://www.visualitics.it/) there is no planet b - quanti pianeti ci servono

There is no planet B - Di quanti pianeti avremmo ancora bisogno? (Fonte: https://www.visualitics.it/)

Siamo in debito con il pianeta. Tutto questo vuole dire che stiamo consumando più di quello che c’è realmente a disposizione, che andando avanti così, abbiamo già bisogno di un altro pianeta. Ma, come dice lo slogan There is No planet B, un altro pianeta non c’è… ma soluzioni, sì!

Si potrebbe semplicemente ridurre i consumi… ma si potrebbe anche tenere più in considerazione un altro modello di produzione: l'economia circolare!

Economia circolare: cosa è

Al contrario di quanto spiegato dell’economia lineare, il modello produttivo dell’economia circolare è

Prendo, Uso, Riciclo

L’economia circolare è anche conosciuta in inglese come l’economia delle 3 R

Reduce, Reuse, and Recycle (Ridurre, riutilizzare, riciclare)

o delle 5 R

Reduce, Reuse, Refurbish, Repair and Recycle (Ridurre, riutilizzare, rinnovare, riparare e riciclare).
Ecco spiegati in termini molto semplici i principi dell’economia circolare, che, a differenza dell’economia lineare – che si rappresenta come una linea retta e finita – si raffigura come un cerchio continuo. “Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma”.

schema dell'economia circolare

Schema dell'economia circolare (Fonte: www.europarl.europa.eu)

Oggigiorno invece urge applicare questa soluzione: un sistema economico pensato per potersi rigenerare da solo a garanzia anche della sua ecosostenibilità.

Tra gli obiettivi dell’Agenda 2030 della Comunità Europea c’è proprio quello di promuovere l’esempio dell’economia circolare come alternativa all’attuale modello economico lineare. Un>piano di azione per sostenere e sviluppare questo nuovo concetto, includendo proposte per progettare prodotti più sostenibili, riducendo i rifiuti e offrendo ai cittadini opportunità e incentivi per la riparazione dei prodotti. 

 Differenza tra economia circolare e lineare

Come nasce il termine

Fu Walter Stahel a coniare per la prima volta il termine ‘economia circolare’. Erano gli anni ’70 e il chimico tedesco stava studiando modi per ridurre gli sprechi nei processi industriali. Il periodo di utilizzo dei prodotti era troppo limitato e, buttandoli continuamente via, l'accumulo dei rifiuti andava aumentando. Così, fu elaborato questo modello basato sul riutilizzo e sul riciclo, e, di decennio in decennio, il focus su esso è andato via via aumentando, proprio in virtù del crescente problema dei rifiuti, del loro smaltimento e del degrado ambientale.

I vantaggi e benefici

Un’economia basata sulla circolarità può portare numerosi vantaggi, tra cui: 

  • proteggere e preservare l’ambiente: meno inquinamento, meno rifiuti, più spazio alla biodiversità;
  • ridurre la dipendenza da materie prime: incremento di materie prime seconde, materiali riciclati, rigenerati o trasformati.
  • spinta verso l’innovazione: studi e sperimentazioni per scoprire nuovi applicazioni, che porterebbero anche a  
  • nuovi posti di lavoro e risparmio di denaro per i consumatori.

Esempi di economia circolare nella moda

Un settore in cui l'applicazione dell’economia circolare può fare la differenza (e al quale siamo molto vicini) è quello dell'industria della moda, uno dei settori industriali tra i più impattanti, ancora nel fenomeno della moda fast fashion. Ne abbiamo parlato in maniera approfondita in questo articolo, o, se vuoi approfondire l’argomento, puoi vedere dei documentari a riguardo.

Le 3 R applicate alla moda e il regolamento EPR

Entro la fine di quest’anno, 2024, la Commissione europea dovrà portare a termine le regole di definizione dell’EPR, acronimo di Extended Producer Responsibility - Responsabilità Estesa del Produttore per l’industria tessile. Questa normativa prevede diversi obiettivi per risolvere il problema dei rifiuti del tessile e lo sfruttamento di risorse, favorendo lo sviluppo dell'economia circolare nel settore della moda. I passaggi più significativi sono:

  • la garanzia di durabilità dei prodotti quali abbigliamento, calzature e accessori, in modo che possano ritornare integri nella vendita di seconda mano (recommerce);
  • lo studio del design, in modo che possa essere facilmente riparato (ecodesign);
  • l’utilizzo di materiali facilmente recuperabili o riciclabili (al momento, non tutte le fibre tessili possono essere facilmente riciclate o recuperate, specialmente nei casi di fibre miste).

Un cambiamento è possibile, anche se si tratterà di un percorso impervio e duro. Molto dipenderà dalle scelte degli stessi produttori e, in seguito, da quelle dei rivenditori. E infine, e non meno importante, dalle scelte dei consumatori!

Esempi di economia circolare da Lagraste Concept Store

Con riferimento alla Moda Sostenibile, nel nostro Store troverai sempre una selezione di prodotti di recupero o riciclo. Come le Borse in pelle riciclata o i maglioni in cashmere rigenerato.

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